Il Financial Times incorona Mario Draghi ma scivola sull’Italia “delinquente”.
Il Financial Times finisce nella bufera per un articolo sul nostro Paese nel quale parla di Italia delinquente. L’articolo, intercettato da la Repubblica, in realtà è un lungo elogio al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ma il paragone con il “delinquente giovanile” non è piaciuto.
Il Financial Times parla di “Italia delinquente”
In un articolo nel quale ripercorre il lavoro svolto fino a questo momento da Mario Draghi, il Financial Times punge l’Italia, che secondo il quotidiano negli anni passati era percepita come un delinquente giovanile. La cattiva percezione era figlia dei problemi storici dell’Italia: debito e deficit. La parola delinquente campeggia anche nel titolo, e molti hanno considerato la scelta dei termini di pessimo gusto. In effetti si tratta di parole forti, in un certo senso forse anche poco rispettose. È vero che l’Italia è tutt’ora circondata da un clima di sfiducia, ma forse era possibile esprimere il concetto utilizzando parole meno forti.
Con Mario Draghi il cambio di passo
Al di là dello scivolone, l’analisi del Financial Times incorona l’Italia di Mario Draghi, un Presidente del Consiglio in grado di dare nuovamente credibilità ad un Paese oggettivamente in difficoltà già prima dell’emergenza sanitaria.
Non solo economia. Draghi incassa complimenti anche per la sua risolutezza. Nell’analisi del FT si ricorda come il premier italiano sia stato il primo tra i leader europei a bloccare l’esportazione di vaccini di fronte ai ritardi nella consegna delle dosi destinati all’Europa e all’Italia. Una decisione forte ma che è servita a mettere in chiaro le regole del gioco con le società ritardatarie.
Agli analisti piace anche l’attacco di Draghi a Erdogan, definito “dittatore“. Parole che hanno portato ad una dura reazione da parte dello stesso Erdogan che ha chiaramente fatto intendere di non aver apprezzato l’etichetta.